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lunedì 6 dicembre 2010

Riordiniamo i cassetti

Sfogliamo le prime pagine di questa edizione originale del 1963, anche con una certa emozione, devo ammettere , pensando che nostra madre fece lo stesso prima di noi.La carta è ruvida e odora di chiuso, di muffa e di umidità.  I temi sono i più vari. Si comincia con una lezione di religione:la storia di Maria a puntate. Già questo mi fa ridere, a pensare a come siano diversi i tempi. Immaginiamoci se oggi una raccolta per ragazzine a volumi cominciasse con un racconto del vangelo! …non credo vivrebbe di lunga vita nelle edicole!
Proseguendo attraverso una lezione di botanica sul riconoscimento delle rose , argomento che vi lascio approfondire se di vostro interesse, dato che sarebbe comunque buona cosa per una lettrice Vintage Modes di conoscere qualche cenno sul fiore più romantico di sempre, ci siamo soffermate sul primo vero capitolo riguardo i lavori domestici: Riordinare i Cassetti.

Allora, vi premetto che sarà mia intenzione sperimentare di persona e mettere in pratica i buoni consigli di questa enciclopedia. Quindi cominciamo:

Qui dice che la prima cosa da fare, per sistemare a regola d’arte i cassetti, è quello di vuotarli completamente. Si scoprono sempre cose interessanti sul fondo di cassetti straclomi. Così come è successo a me nel vuotare, per esempio, quello dei pigiami. Una bustina di carta con dentro cinquanta euro, ultimo residuo della piccola fortuna regalatami dai miei per il compleanno. …In effetti credevo di averli spesi tutti, per cui..gran bella sorpresa! Bisognerebbe sempre nascondere delle riserve per provare , poi, il piacere di ritrovarle. Ve lo consiglio! In fondo che male c’è ad auto sorprendersi?

Comunqe sia, seconda regola: eliminare le cose che non si usano più e che per mesi sono rimaste sepolte in fondo a tutto il resto, tanto da dimenticarcene. Aiuterà a mantenere ordine nel cassetto e, soprattutto, a non conservare cose che potrebbero riservare brutte sorprese una volta indossate…come un paio di collant smagliato, un calzino scoppiato o un slip dagli elastici consumati. In effetti bisognerebbe non arrivare mai ad avere capi in questo stato, ma come vi ho accennato, il mio caos riserva anche orrori di questo genere. A volte però riesco anche a liberarmi di qualcosa semplicemente per stanchezza , e non necessariamente perché logora e distrutta…a volte però.



Terza regola ( questa l’aggiungo io per esperienza personale): Segnarsi su un foglio le cose eliminate come promemoria per i prossimi acquisti: meglio non trovarsi sprovvisti di un capo che si pensava di avere e che proprio quando serve viene a mancare. Come in quelle volte che, dopo tre ore davanti all’armadio, finalmente si trova il completo giusto per la serata.Poi però ci si accorge che  mancano le calze del colore adatto e allora , se si ha il tempo,si ricomincia da capo. Come sapete però spesso non si ha il tempo, e allora ci si adatta ad un collant dal colore di dubbio abbinamento appena due minuti prima di uscire.

Dopo aver accuratamente pulito i cassetti con i prodotti più adatti al tipo di materiale, lasciamolo all’aria aperta per far evaporare l’odore dello spray. Nel frattempo si può procedere col prendere le dimensioni dell’interno del cassetto per tagliare a misura la carta. La carta? Ebbe si! La vera sostenitrice di Vintage Modes fodera i cassetti proprio come si faceva una volta!  La cassettiera assumerà subito un aria retrò e divertente, unica ed originale.

 Nel 1963 già esistevano le carte adesive, e, nelle pagine di questa enciclopedia, la consigliano per la sua comoda applicazione. Sostengono, inoltre, che anche la sostituzione con quella nuova non sia complicata e che i mobili di legno non risentano dello strappo . La superficie resterebbe,  pertanto,  intatta e pulita. Oggi non me la sentirei di consigliarvi una cosa del genere, specialmente perché, cassettiere di legno massello, poche di noi credo le abbiano. Dubito che gli impiallicciati, truciolati e laminati dei mobili di oggi non ne risentano. Capace che la colla della carta, con lo strappo, si porti via pure le finte venature dell’ effetto legno , o lo strato plastico di protezione. Consiglio, invece, la vecchia carta decorata a grana ruvida. Ve ne sono di bellissime, dai motivi fiorentini rinascimentali, ai temi floreali e geometrici. Basta applicarla con dei piccoli pezzi di scotch opaco o di carta agli angoli. Saranno poi semplici da eliminare senza lasciare antipatici residui appiccicosi da grattare via.

La cosa migliore però è utilizzare la carta profumata. Si trova nelle erboristerie e sull’intera superficie sono diffuse essenze meravigliose da scegliere a proprio gusto. Io ne ho comprata una alla felce, perché amo gli odori “verdi” e la fantasia penso si adatti bene al mio mobile .  Alcune carte credo le facciano addirittura anti acaro, o anti qualche altra bestiola… per cui i cassetti ,oltre che odorosi, risulteranno protetti dai fastidiosi inquilini.
Sapete perché dovreste scegliere questo tipo di carta? Perché tutti gli indumenti, che a questo punto andremo a riordinare, una volta ripiegati con cura, verranno a contatto con quella superficie, e tutto assumerà un fresco sapore di pulito. Si eviterà così il “fenomeno” del sacchetto profumato: quello in cui solo quei pochi indumenti a contatto con esso si impregnano di profumo, e devo dire anche eccessivamente, mentre per tutto il resto del cassetto rimane un vago sentore.
Vi risparmierò gli schemi qui riportati su come tagliare il foglio per foderare le pareti del cassetto augurandomi che ve la sappiate cavare da sole!
Per quanto riguarda il come riordinare l’interno dei cassetti lascio a voi la scelta e, nel caso abbiate consigli, non esitate a postarci le vostre idee!

Peggy Sue

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