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venerdì 3 dicembre 2010

Vintage Modes …dove le abitudini di una volta diventano il nuovo trend.

Questo Blog nasce oggi da una di quelle idee che mi prendono all’improvviso, quando impazzisco e scalpito dalla voglia di cominciare a dare forma ad un pensiero che solitamente il giorno seguente si dissolve come fosse un ricordo lontano. Stavolta tutto è cominciato con il pensare ai regali di Natale che sta avvicinandosi rapidamente, con la città  che da circa un mese è già addobbata a festa e il traffico praticamente paralizzato. E allora ne approfitto a starmene un pò a casa e visto che odio, ma odio davvero fare la faccende , mi butto sul divano e accendo la tv. Ed ecco che davanti ad una di quelle trasmissioni di cucina soffermo il mio zapping frenetico sulla ricetta di una marmellata di ananas e pepe rosa.  Dovete sapere che adoro mangiare e adoro le cose agrodolci, per cui l’idea di provare l’ananas impepato su un formaggio stagionato come quello che affettavano davanti ai miei occhi mi ha letteralmente fatto impazzire.  Ho trovato cosa regalare a natale! Una degustazione di marmellate per formaggi e carni, un cestino con sei barattolini che avrei confezionato nell’arco di un mese prima della feste! Idea carina, si , ma certo non avevo ancora capito a cosa mi avrebbe portato un’impresa del genere…Grazie signora della tv che mi hai messo in testa un idea simile, grazie!
Comunque, non è questo il punto. Il punto è che ho cominciato a trafficare con internet, in cerca delle ricette più deliziose, e come d’incanto mi sono ritrovata nel magnifico mondo della produzione di confetture, o marmellate, perché a quanto se ne dice sul web ci sono pareri contrastanti sul significato delle diverse tipologie di conserve. Del resto su internet è pieno di notizie vere e di altrettante leggende metropolitane.  Saltando da un blog ad un altro ecco che ho appreso come fare il sotto vuoto, come densificare la marmellata con la “pectina”  ( assolutamente cose dell’altro mondo per quanto mi riguarda) e come sterilizzare la marmellata imbottigliata. Perfetto. Una settimana di prove e ricerche per addentrarmi in un campo direi “scientifico” del quale non conoscevo nemmeno l’esistenza.  Mi sono ritrovata a gasarmi quando il barattolo ha fatto clack all’apertura, a saltare come una ragazzina quando la pectina ha cominciato a gelificare e un sadico piacere nel vedere i miei barattolini pronti che bollivano in pentola per uccidere i perfidi “germi  delle conserve”.  Ed ho capito: non sono esattamente una trentenne normale…

Questo ha cominciato a farmi riflettere su com’è possibile che oggi una donna di trent’anni come me non sia nemmeno mai venuta a conoscenza di una cosa così radicata nella nostra tradizione come la produzione di conserve. Ora lasciamo stare il fatto che non so fare le marmellate , non voglio dire che sia obbligatorio saperlo fare, ma come mai la mia generazione nasce estranea a certi saperi e perché non ho avuto modo di scontrarmi con alcune  nozioni che nella vita è sempre bene conoscere? Sicuramente il fatto di non avere avuto le nonne mi ha fatto crescere lontano da quell’ epoca in cui le donne avevano dignità anche nell’obbligata condizione di casalinghe. Quando la cura della casa era un mestiere che andava imparato sin dalla giovane età. Oggi siamo fortunate a poter scegliere chi essere e cosa fare nella vita.Siamo ragazze moderne, emancipate e cittadine del mondo. Possiamo fare qualunque professione e arrivare a livelli in passato inimmaginabili. E’ così che sono cresciuta. Pensando al futuro e alla mia carriera. Non so voi, ma io penso solo al lavoro ,e quando non penso al lavoro penso solo a riposarmi. E intanto la casa prende il sopravvento su di me e mio marito si mette ai fornelli. Per cui è evidente che qualcosa quadra strano… Sono una ragazza pigra e disordinata, una di quelle che per non vedere disordine è disposta  a chiudere entrambi gli occhi ,per intenderci. Ma oggi questo mio modo di essere mi fa rabbia.  Mi fa rabbia non avere quelle nozioni , ma non solo, di non conoscere quei modi di fare e avere quelle abitudini  che sono certa oggi  aiuterebbero a mettere ordine nella vita di qualunque ragazza, e quindi a vivere meglio.  
Ed è così che nasce Vintage Modes, un blog che vuole ripercorrere ,con chi ne è interessato, un percorso che negli anni 60 si intraprendeva in età adolescenziale, quando a tredici anni si imparava il mestiere si essere Donna. Una versione rivisitata in chiave moderna dell’Economia Domestica che oggi non esiste più ma che sarebbe utile ricominciare ad insegnare. 
Un progetto che porteremo avanti io e mia sorella sfogliando le pagine di una vecchia enciclopedia ingiallita per giovani fanciulle. Una raccolta a fascicoli messa insieme dalla nostra nonna, la quale, chissà, mai avrebbe immaginato che ,quarant’anni dopo, le sue sconosciute nipotine avrebbero riaperto. Vi riporteremo stralci dei testi da poter commentare insieme e dare sfogo a tutte le idee possibili per attualizzare alcune tematiche. Se qualcuna di  voi alla fine deciderà di adottare questi modi come filosofia di vita, allora Vintage Modes avrà raggiunto il suo scopo.  Vintage Modes non vuole pretendere di insegnare niente a nessuno, ma solo di aprire una finestra sull’educazione degli anni sessanta, per le nostalgiche delle buone maniere, dell’educazione, delle tradizioni e dello stile che trasformarono in simbolo di fascino e femminilità ,le donne di una volta.


Peggy Sue

2 commenti:

  1. Sono entrata nel vostro blog per caso mentre facevo le mie appassionate ricerche di vintage style...mi ha divertito il vostro debutto...A Presto, Francesca

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  2. Grazie mille Francesca , spero allora resterai una nostra fedelissima e se hai consigli ...noi ne saremo felicissime!
    Ciao!

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